07/03/12

Recensione: Tony Takitani, il racconto di Haruki Murakami e il film di Jun Ichikawa

Tony Takitani
Tony Takitani è un racconto breve di Haruki Murakami, contenuto nella raccolta I salici ciechi e la donna addormentata, da cui è stato tratto nel 2004 l'omonimo film di Jun Ichikawa, interpretato da Issei Ogata e Rie Miyazawa.
L'ispirazione è venuta a Murakami quando trovò, a una svendita di oggetti usati, una maglietta che sosteneva la campagna elettorale di un uomo chiamato appunto Tony Takitani: da lì la decisione di creare un protagonista con quel nome originale.

Proprio a causa del nome straniero Tony, figlio di un trombettista jazz affascinato dall'America, è isolato dai coetanei e si abitua alla solitudine come condizione normale della propria vita. Grazie alla sua soprendente capacità di riprodurre disegni di macchinari e oggetti in modo realistico diventa illustratore, continuando a condurre una vita routinaria senza gioie né dolori. Soltanto quando conosce una ragazza ossessionata dai vestiti, di cui si innamora, acquista la consapevolezza del valore dei rapporti umani, e al tempo stesso nasce in lui la paura di rimanere nuovamente solo.



La scrittura di Murakami, spesso incentrata su temi ed eventi surreali, affronta qui una storia realistica in cui domina la solitudine. Tony Takitani è il più ordinario degli uomini, eppure un nome per nulla comune determina il suo modo di essere. La narrazione in terza persona e l'obiettività con cui i fatti sono esposti linearmente non allontanano il lettore, al contrario lo stile dell'autore crea un'atmosfera coinvolgente e credibile di palpabile malinconia, mostrando un'esistenza immersa in un limbo opaco che sembra per un secondo emergere verso la luce, soltanto per poi cadere in un abisso ancora più oscuro.
Tra le tematiche care a Murakami troviamo qui anche l'alienazione dell'individuo all'interno della società moderna e le conseguenze emotive dell'adesione al modello materialista.
Il percorso interiore di Tony, che lo porta dall'indifferenza alla scoperta dell'amore, al doloroso senso di perdita - comunque un'evoluzione rispetto all'apatia in cui aveva vissuto per tutta la vita - è rappresentato dall'acclamato autore nipponico con grande naturalezza e con l'attenzione verso le piccole cose tipica del suo sguardo, capace di rendere ugualmente vivide l'esistenza di mondi paralleli e la vita monotona di un impiegato qualunque.
Voto: ★★★★½

Tony Takitani

Questa vicenda in sé non presenta difficoltà nella trasposizione, ma ricreare le sensazioni nate dalla penna di Murakami non è impresa facile. Jun Ichikawa fa però un buon lavoro anche in questo senso, indubbiamente supportato dalla perfetta colonna sonora al pianoforte di Ryūichi Sakamoto. La scelta di utilizzare un narratore esterno è azzeccata e delinea palpabilmente l'isolamento del protagonista, esplicitando i suoi pensieri e sentimenti; nel contempo rende il film fedele al racconto, evitando di tralasciarne parti o semplificarlo. La regia fluida e attenta ai particolari, accompagnata da una fotografia che predilige i toni freddi, si adatta benissimo alla storia e alla sua atmosfera.
Molto interessante la decisione di far interpretare a Issei Ogata sia Shozaburō Takitani che il figlio Tony, e a Rie Miyazawa sia Eiko, la moglie di Tony, che Hisako, la ragazza pagata per indossare i vestiti dell'altra. Gli attori sono convincenti nelle parti a loro assegnate, si muovono senza problemi in due ruoli differenti riuscendo a caratterizzare i personaggi nella loro individualità come nelle somiglianze che li legano.
La lentezza con cui scorrono gli eventi trasmette la piattezza della vita di Tony e tramuta in immagini definite la vaga sensazione di malinconia che trapelava dal racconto. Nonostante l'adattamento dello stile di Murakami sia rischioso e comporti notevoli difficoltà, il regista in questo caso ha avuto successo: il film è all'altezza del libro.
Voto: 8

14 commenti:

  1. mi piace molto Murakami, ma non ho letto I salici ciechi e la donna addormentata. A questo punto voglio recuperare il volume e poi vedermi il film (non sapevo che ci fossero film tratti da libri di Haruki, a parte Norwegian Wood).
    Sarei curiosissimo di vedere un ipotetico film tratto da Dance Dance Dance, sarebbe fantastico.
    Visto e consiglio, invece, l'anime ispirato a La fine del mondo e il paese delle meraviglie, molto bello.

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    1. Norwegian Wood, il cui film mi manca ancora perché ho un po' paura che sia una delusione, si prestava bene alla trasposizione in quanto realistico, così come Tony Takitani. Detto questo anche io sarei curiosa di vedere su pellicola alcuni dei suoi lavori più onirici.
      A proposito, non sapevo ci fosse un anime ispirato a La fine del mondo, l'ho subito recuperato, grazie per la dritta!

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  2. Devo ancora leggere i salice. Credo che farò come Vince. Peraltro a questo punto devo anche leggere La fine del mondo e il paese delle meraviglie e guardarmi l'anime.

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    1. Per quanto riguarda questo caso specifico leggere prima il racconto o vedere prima il libro non fa grandissima differenza a mio parere, comunque entrambi si trovano abbastanza facilmente. La fine del mondo e il paese delle meraviglie è molto bello, te lo consiglio caldamente!

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  3. Non conoscevo questo autore.
    La storia sembra davvero interessante, aggiungo alla lista.
    Un urrà per il primo pareggio u_u

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    1. Ti consiglio caldamente sia il libro che il film, sono entrambi tempo speso bene.
      Sono soddisfatta di aver trovato un pareggio, ora aspiro a far vincere un film!

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  4. In effetti il mondo onirico di Murakami per il cinema deve essere una vera sfida! Io apprezzo molto la sua scrittura, ma meno il suo immaginario più sfrenato...e infatti i miei preferiti sono Norwegian Wood e A sud del confine, a ovest del sole...

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    1. Per quanto ci siano molti registi che si cimentano in opere oniriche, credo che i libri di Murakami siano talmente ricchi da rendere difficile una trasposizione fedele.
      Norwegian Wood lo adoro anche io, A sud del confine mi manca, ma spero di recuperarlo presto.

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    2. Noooooooooooooo! come??? :) assolutamente sì, devi leggerlo!

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    3. Provvederò al più presto! :)

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  5. Io adoro Murakami, per cui se il tuo voto sul film è 8 non posso che guardarlo :D Sono anche io dubbiosa su Norwegian Wood, sono in forse se guardarlo o meno...mumble...

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    1. Spero che anche per te il film sia all'altezza del racconto!
      Su Norwegian Wood ho letto molti pareri delusi, prima o poi di sicuro lo guarderò ma senza troppe aspettative.

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  6. La mia lista dei recuperi si allunga ancora, ormai non se ne vede più la fine, ma meglio così. Trovo triste non aver nulla di interessante da vedere ^^

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    1. Infatti è sempre meglio avere l'imbarazzo della scelta e un film adatto a ogni umore e situazione. Ormai la vedo così per non farmi abbattere dalla quantità di cose da recuperare!

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